I dieci incipit più famosi di libri inglesi


Leggere libri in inglese è un modo eccellente per aiutare il tuo apprendimento e fare un’immersione culturale allo stesso tempo, per un attimo lontano dai corsi di inglese online. Guardando indietro nella storia a tutto quello che è stato scritto, è molto difficile scegliere solo dieci libri da menzionare, ma per restringere la ricerca, abbiamo optato per quei libri che, per noi, hanno gli incipit più famosi. Scegli uno di questi romanzi e noi ti assicuriamo che sarà impossibile che tu lo abbandoni!

Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen (1813)

“It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife”.

Molto prima che Colin Firth interpretasse il ruolo di Mr Darcy nell’adattamento della BBC, Pride and Prejudice è sempre stato il preferito tra i lettori per come Jane Austen tratta i problemi delle buone maniere, dell’educazione dei figli, della moralità e del matrimonio nella società dell’aristocrazia terriera (la classe sociale britannica dei proprietari terrieri) dell’Inghilterra dell’inizio del XIX secolo. Duecento anni dopo la sua prima pubblicazione continua a essere tra i primi nei sondaggi sui libri più amati.

Moby Dick, Herman Melville (1851)

“Call me Ishmael”.

Questa storia epica del viaggio del capitano Ahab all’inseguimento di Moby Dick, una grossa balena bianca, ha deliziato adulti e bambini per più di centocinquant’anni. Considerato diffusamente come uno dei Grandi Romanzi Americani, il suo incipit è veramente uno dei più riconoscibili di tutta la letteratura occidentale. Con le sue descrizioni realistiche della caccia alla balena e i racconti dettagliati della vita di mare, il romanzo tocca temi senza tempo: la religione, il bene e il male, lo status sociale.

Racconto di due città, Charles Dickens (1859)

“It was the best of times, it was the worst of times, it was the age of wisdom, it was the age of foolishness, it was the epoch of belief, it was the epoch of incredulity, it was the season of Light, it was the season of Darkness, it was the spring of hope, it was the winter of despair”.

Con più di 200 milioni di copie vendute, l’incipit di A Tale of Two Cities è tra i più famosi della storia della letteratura inglese. Ambientato a Londra e a Parigi, prima e durante la Rivoluzione francese, il romanzo descrive le difficoltà dei contadini francesi negli anni che portano alla Rivoluzione e delinea molti parallelismi con la vita di Londra nello stesso periodo. Originariamente stampato a episodi nella rivista settimanale di Dickens All the Year Round, fa emergere Dickens anche come commentatore sociale fondamentale dei tempi che stava vivendo.

L’isola del tesoro, Robert Louis Stevenson (1883)

“Squire Trelawney, Dr Livesey, and the rest of these gentlemen having asked me to write down the whole particulars about Treasure Island, from the beginning to the end, keeping nothing back but the bearings of the island, and that only because there is still treasure not yet lifted, I take up my pen in the year of grace 17-, and go back to the time when my father kept the Admiral Benbow inn, and the brown old seaman, with the sabre cut, first took up his lodging under our roof”.

Probabilmente uno degli incipit più famosi (e sicuramente uno dei più lunghi!) della letteratura per ragazzi, Treasure Island è una storia che non può non catturare l’immaginazione dei ragazzi con il suo racconto di bucanieri e tesori nascosti. Pubblicato all’inizio come romanzo completo nel 1883, è stato poi pubblicato un paio d’anni dopo a puntate nella rivista per ragazzi Young Folks.

Ulisse, James Joyce (1922)

“Stately, plump Buck Mulligan came from the stairhead, bearing a bowl of lather on which a mirror and a razor lay crossed”.

Scritto dall’autore irlandese James Joyce, Ulysses fa la cronaca del passaggio di Leopold Bloom a Dublino in un giorno qualunque, il 16 giugno 1904, e traccia molti paralleli con il poema di Omero, L’odissea (Ulysses è il nome latinizzato di Odysseus), attraverso i suoi personaggi e le sue vicende. È considerata una delle opere più importanti della letteratura moderna.

Il grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald (1925)

“In my younger and more vulnerable years my father gave me some advice that I’ve been turning over in my mind ever since”.

Da questo romanzo nel 2013 Baz Luhrmann e Leonardo di Caprio hanno tratto un film hollywoodiano, ma per godere appieno della storia di F. Scott Fitzgerald si dovrebbe leggere il testo originale. È l’incipit, pronunciato dal protagonista del romanzo Jay Gatsby, di questo racconto della decadenza, dell’idealismo, dello sconvolgimento sociale e degli eccesse che hanno caratterizzato i ruggenti anni Venti. È ampiamente considerato come il capolavoro di Fitzgerald.

1984, George Orwell (1949)

“It was a bright cold day in April, and the clocks were striking thirteen”.

Questo incipit inquietante e che fa già presagire sventure è stato scritto da George Orwell nel 1948 (Orwell ha capovolto le due ultime cifre per il titolo) e racconta efficacemente quello che avverrà; un romanzo su una non troppo distante distopia ambientata nello stato fittizio di Oceania, un mondo in costante guerra, sorveglianza militare, controllo della mente, il tutto imposto dal Partito Interno. È un romanzo oscuro, angosciante e, talvolta, fin troppo preciso.

Il giovane Holden, J. D. Salinger (1951)

“If you really want to hear about it, the first thing you’ll probably want to know is where I was born, and what my lousy childhood was like, and how my parents were occupied and all before they had me, and all that David Copperfield kind of crap, but I don’t feel like going into it, if you want to know the truth”.

Diffuso nei programmi scolastici per il suo tema dell’angoscia e dell’alienazione adolescenziale , The Catcher in the Rye è stato tradotto in quasi tutte le principali lingue del mondo e il suo protagonista, Holden Caulfield, è diventato una specie di icona della ribellione adolescenziale. Il romanzo è stato incluso dal Time nell’elenco dei 100 migliori romanzi inglesi scritti dopo il 1923 e il modo in cui l’autore americano J. D. Salinger tratta i problemi dell’identità, dell’appartenenza, dei legami e dell’alienazione è magistrale. Notoriamente è anche il libro che aveva con sé Mark David Chapman quando ammazzò John Lennon nel 1980.

Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway (1952)

“He was an old man who fished alone in a skiff in the Gulf Stream and he had gone eighty-four days now without taking a fish”.

Come esempio di lingua inglese raffinata, The Old Man and the Sea merita sicuramente di essere letto. Ernest Hemingway compone da esperto un racconto allegorico bellissimo di un vecchio pescatore che combatte contro un pesce gigante nella Corrente del Golfo. Premiato con il Pulitzer nel 1953, è stato anche citato come contributo per il Nobel per la letteratura assegnato a Hemingway nel 1954: non poteva certo ottenere di più.

Comma 22, Joseph Heller (1961)

“It was love at first sight”.

Un altro autore americano da aggiungere alla lista. Questo incipit ti porta subito dritto nell’azione di Catch 22 senza, però, dichiararla fino a seicento pagine dopo. Questo libro è un racconto di satira e di propaganda pacifista, e ha anche coniato l’espressione ‘Catch 22 situation’, ossia una situazione problematica per cui l’unica soluzione è negata da qualche aspetto fondamentale del problema stesso. È un ritratto perfetto delle istituzioni burocratiche che segnano le nostre vite, e offre anche molti momenti divertenti di vere e proprie ‘risate fragorose’!